“Sulla topolino amaranto si sta che è un incanto nel’46”. Una canzone del grande Paolo Conte che quest’anno ci sta perfettamente. 2025, anno della nuova topolino FIAT ed anche di Starlink, coincidenze? Da queste parti ci crediamo poco, in MediaTerronia ancor di meno. Speriamo che la topolino sia ancora d’incanto e che non ci incanti a tutti noi, Elon Musk. Il signor Elon Musk fa tutto facile: ricollegare l’Italia ad internet veloce? Un secondo, anche meno, separazione delle carriere? L’ha definita: “Un passo storico per rendere la giustizia più veloce e imparziale” (sempre per velocizzare) e poi ha velocemente tentato di licenziare via mail e sono migliaia le missive che il DOGE del Pentagono ha mandato a dipendenti del ministero della difesa italiano che non dipende certo da lui e dal suo nuovo ufficio di lato all’edificio dello studio ovale. Ha questa ossessione per”velocizzare” ed “incassare” essenzialmente questo feudo di carta che si è ritrovato ad ereditare. Starlink ha già ottenuto il sì alla camera.
Elon Musk, imprenditore visionario e fondatore di società come Tesla, SpaceX e Neuralink, è spesso visto come una figura rivoluzionaria nel campo della tecnologia e dell’innovazione. Tuttavia, recenti sviluppi hanno sollevato interrogativi sulle sue ambizioni geopolitiche, portando alcuni a paragonarlo a figure storiche come Henry Kissinger, noto per il suo ruolo di mediatore e stratega +negli affari internazionali durante la Guerra Fredda. In particolare, le operazioni di Musk per l’installazione forzata di Starlink in Italia, le interferenze nella separazione delle carriere e le presunte pressioni sui dipendenti del Ministero della Difesa sollevano preoccupazioni circa il suo desiderio di influenzare le politiche nazionali e globali.
Starlink, il progetto di SpaceX per fornire internet satellitare ad alta velocità in tutto il mondo, è stato presentato come una soluzione per colmare il divario digitale. Tuttavia, l’approccio aggressivo di Musk per installare Starlink in Italia ha suscitato polemiche. Alcuni osservatori sostengono che Musk stia cercando di imporre il sistema senza un’adeguata consultazione con le autorità locali, ignorando le normative nazionali e le preoccupazioni sulla sovranità digitale.
L’Italia, come molti altri paesi, ha un quadro normativo complesso per le telecomunicazioni, che include la protezione dei dati e la sicurezza nazionale. L’installazione di Starlink senza un’adeguata valutazione di questi aspetti potrebbe minacciare la privacy dei cittadini e la sicurezza delle informazioni sensibili. Inoltre, la pressione esercitata da Musk ricorda le strategie di potenze estere che, in passato, hanno cercato di influenzare le politiche nazionali attraverso il controllo delle infrastrutture critiche.
Un altro aspetto controverso riguarda le presunte interferenze di Musk nella separazione delle carriere all’interno del Ministero della Difesa della Repubblica Italiana. Secondo alcune fonti, Musk avrebbe inviato email ai dipendenti del Ministero, esercitando pressioni per favorire determinati progetti o decisioni. Questo comportamento, che alcuni hanno definito come mobbing, solleva serie preoccupazioni sull’indipendenza delle istituzioni pubbliche e sulla possibilità che interessi privati possano influenzare le decisioni strategiche nazionali. Elonuccio vuole metterci sotto il suo cappello nero per seguire le mosse di suoi possibili competitor o peggio. Starlink sarà una ragnatela di dati tutti gestiti da lui e dal DOGE.
La separazione delle carriere è un principio fondamentale per garantire l’imparzialità e l’efficienza delle istituzioni. Qualsiasi tentativo di inficiare questo principio, specialmente da parte di un attore esterno come Musk, rappresenta una minaccia alla democrazia e alla sovranità nazionale.
Le recenti operazioni di Elon Musk, che sembrano mirate a consolidare il suo potere tecnologico e geopolitico, possono essere analizzate alla luce di un contesto più ampio: la possibile creazione di un corpo diplomatico, di servizi e militare regolare da parte dell’Unione Europea (UE). Questo sviluppo, che potrebbe rappresentare una svolta storica per l’integrazione europea, richiama alla memoria la nascita di corpi d’élite come i paracadutisti italiani, formatisi in momenti cruciali della storia per rispondere a esigenze strategiche e di sicurezza. Collegare questi elementi offre una prospettiva affascinante su come le dinamiche globali e le innovazioni tecnologiche possano influenzare la formazione di nuove strutture istituzionali.
Elon Musk, con il suo progetto Starlink e le sue ambizioni globali,le inferenze in Germania con l’AFD e chissà dove altro avrà messo i suoi occhietti e le sue manine fatate, sta di fatto ridefinendo il concetto di sovranità digitale. La sua insistenza nel voler installare Starlink in Italia, bypassando potenzialmente le normative locali, ricorda le strategie di potenze esterne che, in passato, hanno cercato di influenzare le politiche nazionali attraverso il controllo delle infrastrutture critiche. Questo approccio aggressivo solleva interrogativi sulla sua volontà di diventare una figura simile a Henry Kissinger, capace di mediare e influenzare gli equilibri globali attraverso mezzi non convenzionali. Musk, tuttavia, non è l’unico attore in gioco. L’Unione Europea, di fronte a queste sfide, potrebbe essere spinta a creare un corpo diplomatico, di servizi e militare regolare, con linee guida proprie, per proteggere i propri interessi e garantire la sicurezza dei suoi Stati membri. Questo sviluppo sarebbe in linea con la storia europea, che ha visto la nascita di corpi speciali in risposta a esigenze specifiche.
L’idea di un corpo diplomatico e militare europeo non è nuova, ma sta guadagnando slancio di fronte alle crescenti pressioni esterne. La UE, storicamente focalizzata sull’integrazione economica, sta gradualmente riconoscendo la necessità di una maggiore cooperazione in materia di difesa e sicurezza. La creazione di un tale corpo richiederebbe una visione condivisa e un impegno da parte di tutti gli Stati membri, ma potrebbe rappresentare un passo cruciale verso una maggiore autonomia strategica.
Elon Musk, con le sue ambizioni tecnologiche e geopolitiche, rappresenta una sfida senza precedenti per l’Unione Europea. Tuttavia, questa sfida potrebbe anche essere un’opportunità per l’UE di rafforzare la propria integrazione e creare strutture in grado di proteggere i suoi interessi in un mondo sempre più complesso. La nascita di corpi come i paracadutisti italiani nel 1941, in un momento difficile, dimostra come le crisi possano spingere alla creazione di nuove istituzioni capaci di rispondere alle esigenze del momento. Allo stesso modo, l’UE potrebbe trovarsi di fronte a un momento storico in cui la creazione di un corpo diplomatico, di servizi e militare regolare diventa non solo auspicabile, ma necessaria. La domanda che tutti ci dovremmo porre è: “Elonuccio” sta ricreando Stay Behind e quindi la Gladio in tutta Europa? con tutti i suoi annessi e connessi destabilizzanti, vedi anche strategia della tensione.
In un’epoca di rapidi cambiamenti tecnologici e geopolitici, l’UE ha l’opportunità di scrivere un nuovo capitolo della sua storia, garantendo che il progresso tecnologico sia al servizio della sicurezza e della stabilità, piuttosto che diventare uno strumento di controllo e dominio. La lezione della storia è chiara: solo attraverso l’unità e la visione strategica si possono affrontare le sfide del futuro.
Ruggero Inglese.
