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Dietro le quinte del “Commissario Rex”

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“Ciak, si scodinzola!”. Quando cinofilia e cinefilia sono quasi la stessa cosa. Ricordiamo tutti le prodezze del “commissario Rex”? La celebre serie televisiva poliziesca in onda a metà anni ’90 sulla Rai, ha avuto come protagonisti vari cani di razza pastore tedesco. Ed è proprio di questo cane agile e molto addestrabile che parliamo, con l’aiuto Rocco Docimo, appassionato e presidente della Sezione calabrese della Sas, Società amatori schäferhunde (in tedesco, appunto, cani da pastore) Vallecrati, associata  all’Enci, Ente mazionale della cinofilia italiana, del quale osserva le norme e le direttive.

Docimo racconta un evento che si è svolto il 24 giugno al centro e pensione per cani Pet Service a Montalto Uffugo (CS), durante il quale i pastori tedeschi hanno effettuato alcune prove sportive per ambire al certificato di selezione, utile a riprodursi e ad avere determinati titoli. “Si tratta di esercizi di resistenza – specifica Docimo – come sopportare uno sforzo fisico, un trotto prolungato, superando la stanchezza eccessiva. Prove di wesentest che è una valutazione caratteriale, prove di Bh, da Begleithundpruefung, cioè una prova per cani da compagnia, in cui l’animale deve mostrare massima tranquillità. Prova di brevetto Ipo (1,2,3) quali la ricerca in pista, gli esercizi di obbedienza e la selezione anche morfologica, che rileva cioè gli aspetti fisici che ogni cane di razza in generale deve avere”.

Rocco Docimo con la sua famiglia

Il giudizio finale caratteriale si basa sul comportamento, ossia il cane deve dimostrarsi tranquillo, sicuro di sé, con nervi saldi e di buona indole durante tutta la manifestazione e non solo durante il giudizio. Ma anche su indifferenza allo sparo, condotta verso il nascondiglio, attacco improvviso ed esecuzione.

“Per effettuare queste prove – spiega Docimo – il cane ha l’aiuto del figurante, cioè una persona specializzata che funge da quasi da antagonista, per mettere alla prova le abilità del cane e il focus verso il suo conduttore, lavorando con un estraneo”.

L’evento del 24 giugno, il cui giudice è stato Francesco Macaluso, è stato un appuntamento importante di carattere nazionale, al quale hanno partecipato persone da tutta Italia. In Calabria finora, infatti, in collaborazione con la Regione, si sono organizzati molti corsi e summer camp dediti alla divulgazione e all’apprendimento sociale e sportivo del cane pastore tedesco. Aspetti di fondamentale importanza che aiutano a definire la razza esatta di un cane.

Ma tornando alla televisione e a quelli che sono stati i nostri pilastri cinofili nel piccolo schermo, Rin Tin Tin, Lassie, di nuovo Rex, Beethoven il celebre San Bernardo – su cui gli americani della Universal Studios realizzarono anche una serie animata  – proviamo a immaginare quanto sia complesso e delicato il processo educativo a cui viene sottoposto un cane attore. Il vero nome di Lassie (cane da pastore scozzese), era Pal, il suo referente si era rivolto a un educatore perché il cane smettesse di inseguire gli scooter. L’animale era in gamba ed era stato educato bene su molti aspetti, ma presentava ancora carenze su questa caratteristica predatoria. Per cui fu scartato dalla sua famiglia e donato all’educatore. Nel tempo si è dimostrato poi un cane con così tanta tempra e velocità di apprendimento che è diventato il collie più famoso di sempre.

L’evendo del 24 giugno 2023 a Montalgo Uffugo (Cs)

Le riprese del film, però, così come gli sport cinofili, non sono tutte giochi e divertimento. Bisogna sapersi muovere nell’ambiente e, cosa più difficile, avere un rapporto così saldo e buono con il cane che anche lui deve sapere perfettamente come muoversi. Cosa e come fare ogni passo e attività, semplicemente tramite la sua guida, il padrone. Questo aspetto ha bisogno di una grande propensione alla collaborazione e voglia di fare, per cui, sebbene molti meticci siano eccezionali in tanti sport differenti tra loro, ci sono alcune razze selezionate per un determinato tipo di sforzo e attività.

Non tutti sanno che il pastore tedesco veniva, per così dire, “utilizzato” in guerra proprio per la sua resistenza fisica e mentale. Rocco Docimo racconta quali sono state le evoluzioni di questa razza nel tempo, da quei cani-soldato a quelli di oggi, e se effettivamente questa loro tempra e voglia di fare siano rimaste le stesse. “La razza pastore tedesco nasce cento anni fa. In Germania, intorno al 1880, vivevano diverse razze da pastore che, pur non essendo tutelate nella loro purezza, avevano assunto caratteristiche abbastanza definite. Il modello di Pastore Tedesco aveva dovuto mantenere inalterate le proprie attitudini di cane da utilità, per questo veniva impiegato come lavoratore instancabile negli aeroporti, nelle stazioni, nelle dogane di confine, tra le slavine, in mezzo alle macerie, sulle tracce di dispersi o sulle tracce di un malvivente rischiando la propria vita per quella del proprio padrone o per quella di una povera vittima”. Ma oltre all’aspetto estetico ed “eroico” che abbiamo costruito nel nostro immaginario – fa notare Docimo – si deve dare importanza anche alla salute del cane, in particolare delle articolazioni del livello di displasia dell’anca e del gomito. Per esempio, i cani pastore che presentano un sedere molto basso non sono esattamente sani. “Per mantenerli in salute da parte nostra ci devono essere sempre controlli serrati e una selezione attenta e leale, con l’obiettivo di abbassare la percentuale di displasia presente nel pastore tedesco e ritornare anche ad avere cani che siano del tutto sani”.

È quindi chiaro che il pastore tedesco, da cane attore a cane poliziotto, o cane di famiglia, debba essere bilanciato, sicuro di sé. C’è bisogno che sia disinvolto, di buona indole, a meno che non venga provocato, ma anche vigile e dotato di coraggio. Purtroppo tutte queste doti assieme non si riscontrano ormai quasi più nei cani che calcano i palcoscenici, che partecipano a raduni di bellezza o alle sopracitate prove di lavoro. “I cani di linee da bellezza, cioè selezionati più per l’aspetto estetico e non per tutto il resto, mancano spesso di combattività e resilienza e quelli da lavoro mancano di equilibrio e docilità. Bisogna quindi sforzarsi di ricercare il cane che racchiuda queste doti per ambire all’equilibrio totale”.

Un punto fondamentale è il lavoro non coercitivo, a cui devono prestare attenzione sia coloro che lavorano con i cani, sia le famiglie che si sono avvicinate da poco a questa razza. Per intenderci, gli allenamenti devono necessariamente essere preceduti da un’educazione di base che non si fondi su esercizi quali il “seduto” o il “resta”, ma su interazioni serene con il proprio gruppo familiare. Quando si parla di cani e di educazione proviamo a pensare alla “maieutica” socratica. Metodo che consisteva nel fare spiccare la conoscenza dei propri allievi. Educare, dal latino “ex ducere”, significa letteralmente “tirare fuori”. Con i cani abbiamo una miriade di talenti da far emergere, come queste tante sfaccettature del pastore tedesco, ma prima ancora, le proprie caratteristiche individuali. Un cane che può esprimersi, che può essere ascoltato ma soprattutto capito, è un cane felice e che, se le sua motivazioni intrinseche e le proprie “vocazioni” lo permettono, sarà disposto a fare molte attività insieme a noi. A raggiungere altissimi livelli sportivi o che riguardino qualsiasi ambito. Tutto questo deve, senza dubbio, essere accompagnato da un approccio sempre estremamente positivo da parte della persona, volto all’accoglienza delle emozioni di un cane che ha bisogno di imparare la nostra lingua per comprenderci e scoprire quale possa essere una strada da percorrere insieme, senza fraintendimenti.

Ecco, dunque, alcuni consigli di Docimo per ogni potenziale allevatore. Bisogna essere molto attenti nella scelta dell’allevamento e, quindi, del nostro futuro cucciolo. Chi sono i genitori delle cucciolate? L’allevamento a cui ci rivolgiamo mira a far spiccare la bellezza del cane oppure le funzionalità lavorative e sportive? Si tratta di soggetti non affetti da displasia, che hanno partecipato a prove o raduni o campionati? Un buon allevatore è colui che fa molte domande, sa indirizzare nella scelta del cucciolo, proprio per questo la Sas e l’Enci mettono a disposizione un sito internet di libero accesso dove si possono consultare tutti i dati di cui si ha bisogno, per informarsi a dovere prima di prendere un cane.

Informazione e studio sono alla base di qualsiasi acquisto o adozione, che si scelga un cane di piccola o grande taglia e di qualsiasi mix di razza. Chi sogna accanto a sé un pastore tedesco, potrebbe avere un amico affidabile e sempre reattivo a fare tutto, anche solo per passare un pomeriggio tranquillo insieme in campagna. Ma bisogna sempre cercare il compagno giusto. Prima di trasmettere al cane la conoscenza e l’educazione dobbiamo partire anzitutto da noi, con una profonda ricerca del quadrupede che sarà al nostro fianco in un’avventura che durerà per anni. Così magari sembrerà anche a noi di vivere dentro la magia del cinema insieme ai fedeli compagni Rex, Lassie e Beethoven.

Veronica Falco

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