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La storia dell’Unione Europea, dagli inizi fino ai giorni nostri

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La storia dell’Unione Europea, dagli inizi fino ai giorni nostri

In occasione delle prossime Elezioni europee, che si terranno tra il 6 e il 9 giugno 2024 e che rinnoveranno i membri del Parlamento Europeo, oggi abbiamo pensato di parlare dell’Unione Europea. Non tanto di queste elezioni, di cui si sta sentendo sicuramente tanto parlare, ma più che altro della storia di questa importante istituzione che ci accompagna da diversi decenni. Vi siete mai chiesti com’è nata l’UE? Oggi potrete finalmente scoprirlo.

La nascita della CECA e della CEE

Dopo la Seconda Guerra mondiale, in Europa si sentiva la necessità di creare un’alleanza forte e compatta che contrastasse la nascita di nuove forme di nazionalismo, che fino a pochi anni prima avevano devastato il vecchio Continente. Il primo tentativo di un’alleanza europea risale al 1951, quando sei Nazioni (Italia, Belgio, Francia, Germania dell’Ovest, Lussemburgo e Paesi Bassi) decisero di creare un mercato comune con assenza di dogane e dazi, dove le riserve di carbone e di acciaio dei vari Stati potevano circolare liberamente. Nacque così la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), grazie al Trattato di Parigi, firmato dai rappresentanti di questi sei Paesi. L’obiettivo principale di questa prima Comunità era di evitare lo scoppio di un’altra guerra in Europa e legando le diverse industrie delle sei Nazioni si riduceva così questo rischio.

La CECA servì anche a gettare le basi per qualcosa di più grande. Nel 1957, infatti, i sei Stati membri firmarono il Trattato di Roma, che portò alla nascita della CEE (Comunità Economica Europea) e dell’EURATOM (Comunità Europea dell’energia atomica). Avendo compiti diversi, queste tre comunità (CECA, CEE e EURATOM) all’inizio lavoravano separatamente, anche se condividevano la stessa Assemblea comune e gli stessi tribunali. La scissione dei compiti delle tre comunità portò a diverse rivolte negli anni Sessanta in Francia, dove i cittadini volevano limitare il potere sovranazionale dello Stato. Per far fronte a questo problema, nel 1967 venne firmato il Trattato di fusione, che creò un unico insieme di istituzione per le tre comunità, denominate da quel momento “Comunità europee”.

Nel 1973, entrarono a far parte di queste Comunità anche la Danimarca (compresa la Groenlandia, ma che in un secondo momento decise di abbandonare dopo un referendum) l’Irlanda e il Regno Unito (che è uscito dall’Unione Europea nel 2020 dopo la Brexit).

Il 1981, invece, è stato l’anno di entrata della Grecia, mentre il 1986 quello della Spagna e del Portogallo.

Nel 1979, le Comunità europee hanno potuto assistere per la prima volta alle elezioni dirette democratiche del Parlamento europeo, tramite suffragio universale.

Nel 1985, si sono raggiunti altri vantaggiosi traguardi. Grazie all’accordo Schengen, le frontiere degli Stati membri sono state aperte a tutti i cittadini e anche ad alcuni cittadini di Stati non membri che hanno firmato anche loro l’accordo, eliminando i controlli sui passaporti dei viaggiatori. Nel 1986, è stato invece firmato l’Atto unico europeo, che ha portato alla creazione definitiva di un mercato libero interno e per la prima volta cominciava ad essere utilizzata una bandiera europea.

La famosa bandiera dell’UE

Il Trattato di Maastricht

Il 1992 è stato un anno cruciale per l’Unione Europea, perché è proprio l’anno in cui si è sentito parlare per la prima volta di Unione Europea! Grazie al Trattato di Maastricht, firmato dagli Stati membri proprio in quell’anno, vennero distinti tre pilastri dell’Unione. Il primo pilastro era quello della Comunità europea (CE), il secondo della politica estera e di sicurezza comune e il terzo riguardava la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale. Inoltre, vennero gettate le basi per un’unione monetaria e una cittadinanza europea. Tutti questi concetti hanno portato l’Unione europea al punto dove siamo oggi. Con questo Trattato, inoltre, entrarono nell’UE alcuni ex Stati comunisti oltre che Cipro, Malta, Austria, Finlandia e Svezia (questi ultimi tre solo nel 1995). Nel 2002, gli euro hanno sostituto le monete nazionali di dodici Paesi, dando ufficialmente vita alla cosiddetta “Eurozona”. Ad oggi, sono in tutto venti gli Stati membri dell’UE che hanno deciso di adottare questa moneta unica.

Gli euro, introdotti nell’UE nel 2002

Il Trattato di Lisbona

Il Trattato di Lisbona è stato l’ultimo Trattato europeo degno di nota fino ad ora. Firmato nel 2007, essa ha unificato i tre pilastri precedentemente nominati in un’unica istituzione ed ha creato la figura del presidente del Consiglio europeo, una figura legale che rappresenta l’UE. Per la prima volta, sono state anche introdotte delle procedure di recesso dall’Unione, attuate ad oggi solo dal Regno Unito con la Brexit. Nel 2007 sono entrate nell’Unione anche la Romania e la Bulgaria e nel 2013 la Croazia, portando il numero di Stati membri a 27. Nel 2012, l’UE ha ricevuto anche il Premio Nobel per la Pace, per aver contribuito per oltre 50 anni a mantenere la pace, la riconciliazione, la democrazia e i diritti umani in Europa.

Il Trattato di Lisbona è stato firmato nel 2007, ma è entrato in vigore nel 2009

Questa, in breve, è la storia dell’Unione Europea. E voi cosa ne pensate? È stato giusto istituire un’Unione del genere tra i diversi Stati o era meglio che ogni Stato pensasse per sé?

I 27 Stati membri dell’UE

di Alessio Carrozzo

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