Come ogni anno, il mese di maggio è dedicato al Giro d’Italia, la competizione ciclistica più importante sul suolo nostrano. Per chi non sapesse di cosa si tratta (anche se è quasi impossibile non averne mai sentito parlare), è una competizione divisa in diverse tappe sparse per tutta l’Italia, in cui i ciclisti in gara ne percorrono quasi una ogni giorno, per tutto il mese di maggio. Ogni tappa in media è lunga 162 km e la difficoltà del percorso può variare in base a vari fattori, come la pendenza, l’asfalto bagnato ecc.
Alla fine del mese, i partecipanti percorrono in totale più di 3400 km! Non tutte le tappe della competizione sono una gara in gruppo: infatti, alcune di esse sono in solitaria come ad esempio i cronometri individuali, anche se si predilige la prima tipologia di tappa piuttosto che la seconda. Durante l’arco dell’intera competizione, in base alla classifica che dopo ogni tappa viene aggiornata, ci sono quattro differenti ciclisti che indossano una maglia diversa a seconda della qualità della loro gara: c’è la famosissima maglia rosa, destinata al leader della classifica generale, la maglia ciclamino, per il corridore che conquista più punti dei traguardi intermedi e sugli arrivi, la maglia azzurra, per il ciclista che conquista più punti e bonus sui percorsi di montagna, e per finire la maglia bianca, per il corridore più in alto in classifica che ancora non ha compiuto venticinque anni.
Ad oggi, 15 maggio, ci troviamo a più di metà competizione, quindi sorge spontaneo chiederci, come sta andando il Giro d’Italia 2024?
Non sempre la prima tappa della competizione si è svolta in Italia: per esempio nel 2022 il Giro d’Italia è iniziato a Budapest in Ungheria, mentre nel 2016 ad Apeldoorn nei Paesi Bassi, ma quest’anno è partito proprio qui nella nostra Penisola, tra Venaria Reale e Torino. Questa prima tappa è stata vinta dal ciclista ecuadoriano Jhonatan Narváez, che è riuscito a percorrere i 140 km della tappa in 3h14’23” e aggiudicandosi di diritto la maglia rosa. Nella seconda tappa, però, lo sloveno Tadej Pogačar si è imposto con prepotenza, arrivando primo in un percorso montuoso tutt’altro che facile, tra il comune di San Francesco al Campo e il Santuario di Oropa situato a Biella. Da quel momento in avanti, il ciclista sloveno ha indossato la maglia rosa e continua a farlo ancora oggi, a distanza di dieci giorni. C’è da dire che lui ha vinto solo altre due tappe, ovvero la settima tappa, dedicata al cronometro individuale e svolta in Umbria, tra Foligno e Perugia, e l’ottava tappa che ha avuto luogo tra Spoleto e Prati di Tivo, ma durante le altre gare è sempre arrivato al traguardo con un buon piazzamento, riuscendo così a mantenere il primo posto in classifica. Al momento, lui risulta essere il favorito per la vittoria finale, ma non bisogna darlo per scontato, soprattutto in queste ultime tappe dove si gioca il tutto per tutto e il Giro d’Italia può regalarci grandi sorprese come ha sempre fatto.
Curiosità: molte volte il Giro d’Italia è passato anche dalla Calabria, in particolare ben 66 volte nel corso della sua storia, l’ultima delle quali il 10 maggio 2022 dove la tappa era lunga 192 km e iniziava da Palmi fino ad arrivare a Scalea.