Serpeggia da anni ormai, una nuova aria di repressione, con forti sentori di provocazioni di varia natura e genere. Oggi MediaTerronia TV diventa faro del suo centro. L’episodio capitato a Gabriele Carchidi a Cosenza l’altro giorno è davvero sconcertante ma allo stesso tempo illuminante.
E’ ormai chiaro: c’è un sistema che reprime i dissidenti in puro stile “Putiniano”, quello che, Roberto Saviano chiama: Il metodo Trump, scegliere dieci dissidenti e colpirli per educarne diecimila o più e farlo duramente. Gli italiani sono sì un popolo masochista, ma in alcuni frangenti toglie fuori la vera tempra intransigente e benevola di un popolo da sempre oggetto di “interessi” di varia natura e genere, interessi che poi la portano a fare sciocchezze, come quella di seguire Hitler, per esempio.
I metodi utilizzati sono sempre gli stessi oltre la violenza: il dileggio, screditamento e detrazione continui, la calunnia e la diffamazione sistematica , anche in aree della cd. “Cosenza bene”:
“Chiru è ciuatu, lassu u stà”, “Quello è pazzo, lascialo stare” tradotto in Cosentino; quante volte lo avremo sentito? Un sabotaggio automatizzato alla Elon Musk, magari il problema fosse solo delle forze dell’ordine, qua il problema è culturale e profondo, è un odio viscerale per il diverso, anche se questi differisce da te solo per pochi filamenti di genoma, immaginiamoci un colore diverso della pelle. Per questo denunciamo questo sistema familiare e clientelare che devasta la società dalle sue fondamenta. Tutto ciò perché il potente di turno ha deciso così, quella persona deve essere minata, alcune volte anche fin da tenera età ed in ambienti che dovrebbero essere considerati: “sicuri”.
Sono tutte “Forze”, che imprimono alla società una visione, un pensiero unico: “Quella persona deve sparire” se non fisicamente, dall’immaginario collettivo, deve essere considerato un sub-umano. Per non parlare, delle menzogne e fatti inventati di sana pianta per “ri-costruire ad-hoc” la vita delle vittime e quindi vai con “E’ un drogato”, e tutte le infamie e diffamazioni possibili.
Gabriele Carchidi è da sempre impegnato in prima linea contro i soprusi, le ingiustizie e magagne di questa Città e Provincia. Fù uno dei primi a seguire il caso di Denis Bergamini, storico giocatore del Cosenza, che “stranamente” durante le indagini per la sua morte ha subito dei depistaggi da parte delle istituzioni, e durante il processo è stato detto che una delle sue ultime frasi fosse stata: “Voglio partire lontano” “Voglio partire dall’aeroporto di Taranto”, “Voglio lasciare per sempre il calcio”, tutto ciò per giustificare il fatto che si trovasse inspiegabilménte su di una strada buia con la sua auto e senza apparenti motivi. In più tutte queste frasi che dovrebbe aver detto sono sempre state confutate dalla famiglia che lo sentiva tutti i giorni.
Ed arrivati in fondo, oppure in cima, che dir si voglia, della catena alimentare, cominciamo a scorcere nomi potenti, un giorno pubblicherò la lista completa delle persone comparse tra “persone che potresti conoscere” su Facebook, da quando ho iniziato a scrivere articoli, nomi dall’apparenza illustri, ma che probabilmente reggono le fila di questo sistema malato e che mai si sarebbero sognati di “cercarmi” se non fosse stato per questo.
Dobbiamo segnalare ancora una volta l’agire del sindacato Siulp, che dopo aver ospitato a Torino: Vannacci, Marco Rizzo e la Lega, decide di dare la propria solidarietà ai poliziotti che sì, ora lo possiamo dire ufficialmente: “delle Forse dell’ordine” che hanno aggredito Gabriele Carchidi.
Oggi a tre giorni dall’aggressione salta fuori che chi dovrebbe aver ordinato la purga sarebbe Umile Amodio, che ha dichiarato al momento della violenza criminale ed eversiva: “Sono Amodio Umile…Umile come il Santo di Bisignano, sono il capopattuglia e tu sei un diffamatore”.
Veramente vergognoso e fastidioso. Metodi da Gestapo, sono momenti in cui il mio puntino di cristianità vacilla. Sono un cristiano, che crede molto di più di quanto si possa pensare ma penso che tutte le religioni abbiano un valore, mai sfruttato a pieno e che siano in questo continuo marasma che gli impedisce di spiccare il volo verso l’alto, inteso come l’Altissimo grazie alla linea verticale di Battiato.
Mai e poi mai mi sarei immaginato sette o otto anni or sono che, avrei dovuto in un’articolo da me scritto chiamare in causa il libro della Genesi dell’antico testamento:
Abramo imposta subito il problema in tutta la sua gravità, e dice al Signore:
“Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?” .
Rispose:”Non la distruggerò per riguardo a quei dieci”. Il Signore alla fine salvò dieci giusti, ma poi conosciamo l’epilogo:
“Quand’ecco fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo Ora la moglie di Lot guardò in dietro e divenne una statua di sale.”
Possiamo fare tante cazzate in vita nostra, ma, salvare l’empio per il giusto è davvero la più grande violenza che si posso perpetrare al genere umano, non è una questione antropologico/politica di mero giacobinismo contro monarchismo, che poi tutto là si va sempre a ridurre, qua vogliamo andare ancora più indietro e sarà necessario anche all’origine di tutto, Caio e Abele. Tutta la nostra vita è un infinita lotta del bene contro il male. Le persone aguzzine che manipolano gli umili, quelli veri “provenienti da tutte le parti”. A Umile Amodio da Bisignano, gli consigliamo, a gran voce, di cominciare ad indagare sul perché tutte le sparatorie effettuate nell’ultimo mese in città, le persone coinvolte vengono tutte dalle sue parti, vorremmo capire se magari c’è qualche collegamento con la Valle dell’Esaro, perché tra campagne sconfinate e trasporti gommati a “palla”, qua speriamo non si stia organizzando un ReArm Calabria. Ribellatevi alla “guerra permanente”, spingiamo all’amore fraterno tutti i popoli ed alla collaborazione ed amicizia tra questi, perché questo è un baratro da cui sarà davvero difficile uscire questa volta.
Sabato sarò in piazza Bilotti a Cosenza al fianco del presidente Giuseppe Conte e gli attivisti del Movimento 5 Stelle per dire NO! A questo sistema clientelare di famiglie che controllano la nostra società, “mandano purghe”, diffamano sistematicamente e rendono invivibile lo spazio sociale. Finché non ci riapproprieremo dello spazio sociale e ci incontreremo sempre nei bar o discoteche, con musica alta, con la comunicazione ridotta a zero e le spese aumentate al massimo, rendendoci schiavi del sistema e frustrati la mattina dopo. Dobbiamo ribellarci e la nostra rivolta è e deve essere il voto, partiamo dal referendum e rendiamo queste persone cittadini Italiani come meritano per i loro vari diritti. Dopodiché dovremo far cadere il sistema per sempre o per il più lungo tempo possibile e finalmente riappropriarci dell’Italia e della Costituzione che dobbiamo difendere in tutti i modi e fino all’ultimo respiro.
Ruggero Inglese.
